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Visualizzazione dei post da 2016

Biscotti tristi e sconsolati

Apro lo sportello della cucina e loro mi guardano tristi e sconsolati. Io li guardo e li vedo per quel che sono, poco più che munnizza. Intendiamoci massimo rispetto per la mulino bianco & Co (di cui dovrei essere azionista di maggioranza viste le tonnellate di macine e saccottini che ho ingurgitato in passato), ma al momento non ho nessun istinto al piluccamento o al divoramento . Il numero di alimenti che compro al supermercato si è drasticamento ridotto a favore di quelli che compro dai fruttivendoli. Per me riso, pasta e legumi secchi possono bastare. Da questa settimana inoltre sono sceso sotto la linea " obeso di I° livello " / " sovrappeso ", quindi dal punto di vista del peso le cose vanno nella direzione giusta. Registro e mi rendo conto che come un fumatore pentito sto diventando un piccolo talebano intollerante verso tutto quello che non è "alimento semplice"; sperando di non diventare un mangiatore di sola frutta suicida degli al

Parto da 93,8

Non so quante volte mi sono trovato a dire, da lunedì inizio la dieta. Questa volta ci sono molte cose buone e positive che mi fanno ben sperare. Intanto non sono partito da lunedì ma da un mercoledì, poi sono quasi convinto a proseguire vita natural durante, ovvero non la dieta fantozziana tragica intensa e breve, ma una bella virata verso un'alimentazione più sana. Sulla teoria sono sempre andato forte, è la pratica dove ho sempre meritato un due meno meno. Avere due piccole nane che guardano quel che faccio molto più di quanto sentano quel che dico sono un buono stimolo. Mangio solo quel che cucino o comunque cose semplici, per capirci la complessità a cui arrivo è il pane; formaggi, salumi o patatine fritte prima ancora che per le calorie li escludo perché sono roba complessa. Detto questo mi sto limitando,non ho ancora io stesso capito perché, nel consumo della carne. Mangio un fottio di verdure e legumi , pane e riso, frutta e pesce quando riesco  a comprarlo (tempo

A metà

Non penso solo a lei, penso a suo padre, penso a me. Anche se il verbo non ha più il significato di una volta, prego che come avrebbe detto tutta la mia razza prima di me il signore ce ne scansi e liberi. Fatma nella mia fantasia diceva che non si muore il giorno prima che si debba morire, aveva ragione con tutte le implicazioni che ciò comporta. Vivere con questo pensiero questo va fatto. Si deve  sognare e credere anche all'impossibile.

Figli della luce

Enel ha creato nei giorni scorsi il suo nuovo logo. Enel era il padrone di mio papà. Non nel senso egiziano ma nel senso che aveva in quegli anni. Io operaio tu padrone io ho i miei doveri e diritti tu pure. Non sono un grafico e sono consapevole di cosa sia un logo nuovo. Ma siccome sono pure un nostalgico inconsolabile non posso fare a meno di ricordare il meraviglioso logo sulla divisa blu di mio padre. Era un'immagine ma era pure un oggetto apposto con colle e maestria su un tessuto. Era plastico e piatto era lo stesso sul 900 Fiat e sulle cabine elettriche. Ora, per me, sancisce ancora di più lo stacco fra ieri e oggi, fra l'enel dove lavorava il mio papà e la società che porta lo stesso nome e ha uno stiloso e colorato logo uguale a mille altri.

Tra 6 minuti

Papà non possiamo aspettare 6 minuti. Così mia figlia si lamentava qualche ora fa dell'attesa del tram. La bimba ha ragione forse sei minuti o dieci sono troppi  ma qui a Palermo rappresentano una mezza rivoluzione. La cosa nuova è la certezza dell'attesa e ancora di più il fatto che alla salita dei controllori nessuno scende tutti hanno il loro biglietto o abbonamento. Se vivete ad Amsterdam o Madrid non potete capire la portata della cosa. Non ci resta che attendere qualche mese o anno e vedere se la cosa continuerà migliorando la vita dei palermitani.