Cuori in atlantide è il primo libro di stephen king che leggo. Il libro mi è
stato regalato da mia sorella l'anno scorso ed è stato sullo scaffale tutto
questo tempo a prendere polvere; un pò per lo spessore, un po per la copertina,
un po perchè era un libro di racconti.
Mai interno fu tanto diverso dall'esterno. I racconti sono legati fra loro, le
storie sono avvincenti, i personaggi ti inchiodano, il finale a ripensarci
adesso, ho finito di leggerlo ieri pomeriggio, è banale, ma ti emoziona davvero
mentre lo leggi e pensi che non avrebbe potuto concludere in modo diverso.
Il vietnam è raccontato come non l'ho mai sentito raccontare. In uno dei
racconti/parti i protagonisti giocano a hearts (i cuori del titolo) e l'autore
ti fa credere ad ogni pagina che l'ossessione per il gioco finirà, che gli
studenti torneranno a studiare e ad ogni pagina invece ritornano alla loro
ossessione. L'abilità di raccontare un'ossessione ricorda quella di nabokov nel
raccontare l'ossessione di humbert per lolita.
Il primo racconto è la chiave di tutti gli altri, anche se è completamente
alieno rispetto agli altri. Leggendolo si potrebbe liquidare l'intero libro come
un romanzetto di fantascienza (come quelli che bobby, il protagonista, prende in
biblioteca) ma qualcosa non torna e si deve arrivare necessariamente alla fine.
Peace + Love = Information
Grazie lori.
Commenti