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Visualizzazione dei post da 2018

C41 ieri, oggi e domani.

Papà ci "faceva" le foto, il rullino partiva col mio compleanno,  poi Natale, il compleanno di Roberto e probabilmente arrivava fino all'inizio dell'estate o quasi. A rullino completato si andava da "foto lido" del signor Rizzo per "svilupparlo"; l'operazione del tutto magica portava nel giro di qualche giorno ad avere un meraviglioso albumetto di plastica stra-tossica pieno di 36 o 39 foto larghe si è no 15 cm. Inoltre il signor Rizzo ti regalava un rullino per ogni sviluppo e stampa che si faceva. Oggi ho sviluppato da me due rullini c41,  so cosa sono, come sono fatti, ma la magia rimane, anzi forse è aumentata. Ho cambiato quartiere quindi non vado più dal sig.Rizzo ma da print&go. Un tempo si arrivava dal rullino alla stampa più o meno direttamente, passando dallo sviluppo; oggi si arriva alle stampe passando da una scansione digitale. Non ho uno scanner per pellicole, mi devo attrezzare in modo da essere indipend

HP5 vs FP4

Fra le pellicole prodotte dalla Ilford l'HP5 e l'FP4 sono le due che ho sempre acquistato. Per dirla tutta quando chiesi quali pellicole era possibile acquistare per fare foto in bianco e nero mi venne risposto fra le altre l'HP5; il fatto che contenesse  un 5 nel nome ma fosse una 400ISO me la rese simpatica. Col tempo si è aggiunto l'FP4. Se cercate data sheet, dati tecnici e sperimentazioni dettagliate state leggendo nel posto sbagliato. Ho sviluppato e stampato qualche decina di rulli e rullini su macchine e macchinette varie. Mi sono fatto una mia idea su cosa scegliere. La differenza di ISO delle due pellicole e il fatto che l'HP5 si possa tirare a 800ISO, con bellissimi risultati,  fanno della grana la protagonista principale della scelta. Se scattassi con pellicole piane e dovessi decidere che pellicola usare per ciascuno scatto sarebbe diverso, ma dovendo fare i conti (letteralmente) con rulli e rullini mi indirizzo ad usare l'HP5 per le foto da

E finalmente fu C41

Dopo aver preso da fotomatica il kit della Tetenal per sviluppare il C41 ieri mi sono cimentato nello sviluppo del primo rullino a colori. Avevo visto e letto di tutto e provato strumenti e attrezzi vari. Alla fine dei conti ieri sera sono andato quasi di "improvvisazione" e qui scrivo due righe che spero possa essere utili a qualcuno  che volesse gettarsi nell'impresa. Il tutto è forse più semplice dello sviluppo bianco e nero. Un buon termometro e un riscaldatore da acquario sono meravigliosamente sufficienti per regolare la temperatura al decimo di grado.  Lo scalda acquario arriva a 32°C pertanto lo sviluppo è stato fatto scegliendo 30°C invece che 38°C.  Va detto che lo scalda acquario porterebbe dell'acqua a 18/20°C fino a 30°C in 4,6 ore; l'acqua va pertanto versata nella vasca già calda.  Il liquido di sviluppo deve stare entro 30°C con una tolleranza di 1/2 grado mentre il blix entro 1 grado di tolleranza. Con i liquidi a bagnomaria ci si riesce

Grade split parte prima (e basta)

Ci sono molte cose che vengono sintetizzate nel termine "sistema zonale". Sono troppo pigro e impaziente per leggere, studiare e comprendere pienamente i libri del buon vecchio Ansel Adams. In questo momento della mia vita mi accontento di rubare qua e là suggerimenti, riflessioni e tecniche da applicare alle foto delle mie bambine o come in questo caso dei miei barbuti colleghi. La tecnica che vado qui a descrivere è tutto sommato abbastanza semplice e consente di risparmiare tempo per produrre stampe più equilibrate. Intendiamoci, attualmente sono lontano miglia e miglia da risultati soddisfacenti, ma di certo sono più contento dei risultati di oggi rispetto a quelli di ieri. La tecnica Si tratta di usare carta per fotografia di tipo multi grade e sullo stesso foglio eseguire due impressioni, una a contrasto zero e una a contrasto cinque. Prima inseriamo il nostro filtro a contrasto zero (sopra o sotto l'obiettivo a seconda di cosa prevede in nostro ingrand

Verifica scalda acquario

Sto verificando se lo scalda acquario funziona bene. Lo sviluppo del C41 è poco tollerante alle temperature non costanti.  Si deve rimanere dentro il mezzo grado di tolleranza. Il tizio del negozio di acquari mi aveva avvisato che l'apparecchio avrebbe impiegato 6 ore per arrivare a 30 gradi. Sono pertanto partito miscelando acqua calda e fredda da 30 gradi circa. Ho messo una bottiglia chiusa anche essa con acqua a 30 gradi, questo per verificare che il liquido a bagnomaria rimanga stabile. Se tutto mi convince, in settimana proviamo lo sviluppo del primo rullino.

Provino a contatto di fomapan 400

Avevo già acquistato della fomapan ma nel formato 120, ieri mi sono avventurato nella stampa di una fomapan 400 stavolta 35mm. Ho voluto fare un provino a contatto, premetto che avendo verificato l'arricciosità della pellicola la avevo già messa, nel suo pergamino, sotto una bella lastra di vetro. Ovviamente questo non ha modificato di una virgola la suddetta arricciosità. Volevo fare il provino a contatto sistemando gli spezzoni sulla carta e poi mettendo il vetro sopra. L'operazione è impossibile. Dopo qualche tentativo ho sperimentato una soluzione decente. Ho sistemato il vetro sopra il foglio e poi l'ho aperto dal lato lungo, qui con grande pazienza ho infilato gli spezzoni uno ad uno. L'angolo di alzata del vetro era davvero minimo, il necessario per poter infilare la striscia di pellicola e non far muovere le altre. Temo che così si possa rischiare qualche graffio però. Immagino che avrei avuto gli stessi problemi anche se avessi avuto un torchietto ve

Preparazione camera

Dopo aver ripreso in mano la scatola con tutto quello che occorre per lo sviluppo del bianco e nero mi sono deciso a scendere e verificare la scatola, anzi le scatole con quel che serve per la stampa. Il mio bel Durst 800, mischino, giaceva impolverato ma attaccato saldamente alla mia scrivania da anni. Ho fatto in modo di avere la lampadina inattinica in un angolo e verificato lo stato del materiale. Sviluppo e stop sono ragionevolmente andati, lo sviluppo sicuramente da buttare. Carta ne ho a bizzeffe anche se non sono certo del suo stato di conservazione. Il marginatore, regalatomi così come l'ingranditore, da Giorgio Di Fede è soltanto un po impolverato.

Dal bianco e nero al colore

Dopo aver ricominciato a sviluppare il bianco e nero, qui sopra c'è un Peppe del 2012 sviluppato ieri sera, mi è ripresa la fregola di sviluppare il C41. Quando affrontammo l'argomento, qualche lustro orsono, giudicammo la cosa troppo complessa e camurrusa per noi novizi. Oggi, sempre novizi siamo, ma quanto meno sappiamo riconoscere l'odore del fix da quello del rodinal. La cosa più complessa parrebbe essere il controllo della temperatura dei liquidi, a quanto pare la tolleranza per il liquido di sviluppo sarebbe addirittura di mezzo grado. Con un termoregolatore da acquario, si dovrebbe ottenere un controllo decente della temperatura del bagno maria; per il resto va acquistato un kit come questo che si può trovare a poco più di 20€ per esempio qui  https://fotomatica.it/shop/prodotti-chimici/214-tetenal-colortec-c-41-confezione-per-fare-1-litro.html  per il resto agitazioni, risciacqui e poco altro. Questo tizio ci spiega anche che la differenza fra uno sv