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Patri

E i patri dei patri e i patri dei patri dei patri ....

Un racconto fatto ad un bambino, quello che credo si possa chiamare dovere, una
stupida scrittura al contrario, uno sguardo dolce e triste.

... ci hai scassato la minchia.

Commenti

Anonimo ha detto…
Pochi di noi apprezzano la tradizione e tramandano la loro infanzia ai loro figli. Tu sei uno dei pochi che ha vissuto come ho vissuto io. Inoltre hai il vantaggio di non essere figlio unico. Avrai legami col passato. Io ho solo te che conosci il canazzo e "sbagni" casa con pasta con i cavoli e baccalà fritto !!
Davide Tabbì
Anonimo ha detto…
Ma di che stiamo parlando??!!

Il tuo blog è meraviglioso perchè a volte sembra di leggere una poesia ermetica...

D'altronde spesso è così, i blog sono forme di comunicazione "bastarda", pubblica e privata...

Baci,

Emti.
Daleth ha detto…
@davide: Il canazzo non mi fa impazzire, ma appena vengono le melanzane piccole e buone prometto che te le faccio a "quaggghia" :-)

@Emti: per quanto si possa sostenere il contrario, non solo tutti noi siamo la nostra "signora bovary", ma siamo pure l'unico vero destinatario del nostro scrivere, un abbraccio, p.s. quando faccio "i milinciani" inviterò pure te :-)
iosimona ha detto…
@Davide ...e poi si gioca tutta la sera a scene.it!!!
Anonimo ha detto…
Pienamente d'accordo sulla Signora Bovary :-)

Anch'io so cos'è il canazzo e lo adoro!

Quindi eventualmente accetterò con piacere...

A ottobre, quando prenderò casa io, ricambierò l'invito.

Ciao
Anonimo ha detto…
Citazione da "Brian di Nazareth"?

"Crocifissione vero?
No, libertà
Ah, ok allora vada a sinistra.
Ma va, scherzavo... crocifissione anch’io
Ah bene, allora a destra e segua gli altri"

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