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Di olive e sostenibilità

Qualche giorno fa una cara signora mi faceva notare che al supermercato, quando compri le olive al banco, ti danno una vaschetta di plastica avvolta in pellicola di plastica chiusa in un sacchetto di plastica o carta o materiale composito. Cento grammi di olive e involucri o imballaggi che dir si voglia a tignitè . Mi è venuto in mente quello che faceva mio nonno e perché lui non avesse a che fare con questa plastica. Le olive le raccoglieva lui dai suoi alberi, le schiacciava lui su una pietra e le metteva, sempre lui, in salamoia nello stesso gigantesco contenitore di vetro pulito ben bene ogni anno. Mi sono reso conto, ancora una volta, che il problema siamo noi, sono io , che voglio mangiare 100g di olive fregandome di tutto ciò che c'è dietro. Se mangio qualche oliva ogni tanto ok, ma se mangio tante olive dovrei riconsiderare il mio modello di vita; cambiare il quotidiano o fottermene e rovinare la vita futura a me e alle mie figlie. Foto di Alexandra_Koch da Pi

Disamina di essere umani

A questo mondo abbiamo più o meno i seguenti tipi umani. persona intelligente , non si appassiona di fotografia e soprattutto di analogica  persona  normale , non si appassiona di fotografia analogica, fa foto solo col cellulare persona mezza e mezza , si appassiona di fotografia digitale persona malata , si appassiona di acidi, carte e ingranditori io , comprerebbe una Nikon F5 anche se dovrà andare in palestra per rafforzare i bicipiti per tenerla in mano

C41 ieri, oggi e domani.

Papà ci "faceva" le foto, il rullino partiva col mio compleanno,  poi Natale, il compleanno di Roberto e probabilmente arrivava fino all'inizio dell'estate o quasi. A rullino completato si andava da "foto lido" del signor Rizzo per "svilupparlo"; l'operazione del tutto magica portava nel giro di qualche giorno ad avere un meraviglioso albumetto di plastica stra-tossica pieno di 36 o 39 foto larghe si è no 15 cm. Inoltre il signor Rizzo ti regalava un rullino per ogni sviluppo e stampa che si faceva. Oggi ho sviluppato da me due rullini c41,  so cosa sono, come sono fatti, ma la magia rimane, anzi forse è aumentata. Ho cambiato quartiere quindi non vado più dal sig.Rizzo ma da print&go. Un tempo si arrivava dal rullino alla stampa più o meno direttamente, passando dallo sviluppo; oggi si arriva alle stampe passando da una scansione digitale. Non ho uno scanner per pellicole, mi devo attrezzare in modo da essere indipend

HP5 vs FP4

Fra le pellicole prodotte dalla Ilford l'HP5 e l'FP4 sono le due che ho sempre acquistato. Per dirla tutta quando chiesi quali pellicole era possibile acquistare per fare foto in bianco e nero mi venne risposto fra le altre l'HP5; il fatto che contenesse  un 5 nel nome ma fosse una 400ISO me la rese simpatica. Col tempo si è aggiunto l'FP4. Se cercate data sheet, dati tecnici e sperimentazioni dettagliate state leggendo nel posto sbagliato. Ho sviluppato e stampato qualche decina di rulli e rullini su macchine e macchinette varie. Mi sono fatto una mia idea su cosa scegliere. La differenza di ISO delle due pellicole e il fatto che l'HP5 si possa tirare a 800ISO, con bellissimi risultati,  fanno della grana la protagonista principale della scelta. Se scattassi con pellicole piane e dovessi decidere che pellicola usare per ciascuno scatto sarebbe diverso, ma dovendo fare i conti (letteralmente) con rulli e rullini mi indirizzo ad usare l'HP5 per le foto da

E finalmente fu C41

Dopo aver preso da fotomatica il kit della Tetenal per sviluppare il C41 ieri mi sono cimentato nello sviluppo del primo rullino a colori. Avevo visto e letto di tutto e provato strumenti e attrezzi vari. Alla fine dei conti ieri sera sono andato quasi di "improvvisazione" e qui scrivo due righe che spero possa essere utili a qualcuno  che volesse gettarsi nell'impresa. Il tutto è forse più semplice dello sviluppo bianco e nero. Un buon termometro e un riscaldatore da acquario sono meravigliosamente sufficienti per regolare la temperatura al decimo di grado.  Lo scalda acquario arriva a 32°C pertanto lo sviluppo è stato fatto scegliendo 30°C invece che 38°C.  Va detto che lo scalda acquario porterebbe dell'acqua a 18/20°C fino a 30°C in 4,6 ore; l'acqua va pertanto versata nella vasca già calda.  Il liquido di sviluppo deve stare entro 30°C con una tolleranza di 1/2 grado mentre il blix entro 1 grado di tolleranza. Con i liquidi a bagnomaria ci si riesce

Grade split parte prima (e basta)

Ci sono molte cose che vengono sintetizzate nel termine "sistema zonale". Sono troppo pigro e impaziente per leggere, studiare e comprendere pienamente i libri del buon vecchio Ansel Adams. In questo momento della mia vita mi accontento di rubare qua e là suggerimenti, riflessioni e tecniche da applicare alle foto delle mie bambine o come in questo caso dei miei barbuti colleghi. La tecnica che vado qui a descrivere è tutto sommato abbastanza semplice e consente di risparmiare tempo per produrre stampe più equilibrate. Intendiamoci, attualmente sono lontano miglia e miglia da risultati soddisfacenti, ma di certo sono più contento dei risultati di oggi rispetto a quelli di ieri. La tecnica Si tratta di usare carta per fotografia di tipo multi grade e sullo stesso foglio eseguire due impressioni, una a contrasto zero e una a contrasto cinque. Prima inseriamo il nostro filtro a contrasto zero (sopra o sotto l'obiettivo a seconda di cosa prevede in nostro ingrand