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Il dolce e l'amaro


Le fiction di mafia sono sempre insidiose, può venir fuori un capolavoro come "meri per sempre" così come una ciofeca come "ragazzi fuori". Il dolce e l'amaro è un bel film. Ho trovato interessante la fotografia, in particolare alcune scene mi hanno suggerito delle visione in bianco e nero molto contrastato, ma questo ormai mi capita spesso.

I dialoghi in siculo-italianese sono sempre fra l'improbabile e il geniale, lo cascio è sicuramente un genio e quando parte in siciliano si avverte immediatamente la potenza di una lingua sentita.

La faccia di lo cascio è davvero meravigliosa, il regista mi pare ci abbia giocato molto, quando durante la scena dell'abbraccio a letto, quella della locandina, il protagonista si scioglie in un pianto, è come se ci si rendesse conto di aspettare quel momento sin dalla prima scena, mille espressioni dure per arrivare a quell'unico brevissimo pianto.

La storia è credibile e incentrata sull'assurdità di una vita di merda, una vita da mafioso. La scena finale in particolare mantiene una sana tensione fino all'ultimo istante prima dei titoli di coda, mi è parsa molto bella. Qui è li ci sono anche alcune scene che si possono definire comiche, la più efficace delle quali è forse la rapina in banca.

Infine una nota sulla foto usata per la locandina, dove lo cascio è per così dire rappresentato in un atteggiamento tuttaltro che mafioso, la trovo stupenda.


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