Adoro il mio mestiere per varie ragioni, la principale è che mi consente di creare, non so
disegnare, non so scrivere musica nè tantomeno racconti o romanzi , ma so scrivere software.
Il cliente prospetta un problema, io inizio a pensare alla soluzione, prima come una nuvola
indistinta, poi aggiungendo particolari su particolari. Ormai so che non ha senso arrovellarsi sul
colore di una abatjour se prima non si progettano fondamenta e si decide come strutturare ogni
piano. Il tradurre le idee del cliente in moduli e soluzioni reali è per me un godimento.
In questa fase creativa, non si pensano alle ore notturne dedicate allo sbrogliamento di una routine
che non vuole funzionare o alle liti col cliente che vuole il pulsante rosso a pois; l'unica cosa
che conta è la smania di iniziare e la curiosità di vedere l'idea realizzata. Poi inizia la routine
del normale, il lavoro ordinario, ma fino a quel momento mi sento come michelangelo davanti a un
blocco di marmo da sbozzare, sarò megalomane?
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