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Quattro

L'urlo dura alcuni secondi, Michele vede immediatamente la gamba nera e pulsante di Antonio ma solo dopo qualche istante capisce perchè la gamba destra di suo fratello era virata di colore. Salta giù dal gradino a piè pari, afferra la biscia dalla testa e la srotola dalla gamba di Antonio come fosse la corda di una trottola.

Se esistesse un campionato mondiale juniores di lancio del serpente Michele si sarebbe sicuramente assicurato una medaglia. La biscia volò con una strana rotazione oltre le canne.

Michele fissa Antonio come un ciclope, senza capire perchè parte uno schiaffo. I due continuano a guardarsi nei loro tre occhi qualche istante fino a quando Antonio tira un calcio allo stinco di suo fratello. Il fratello maggiore dopo le urla, rimane come confuso, poi si fa una risata prende il fratello minore dalle ascelle e lo sistema sui gradini in pietra.

I tre sono adesso in fila come funamboli sul bordo della gebbia, alla loro sinistra una selva di canne puntate verso l'alto come lance, alla destra una distesa di acqua subito scura sotto la superficie, davanti l'angelo di Zeus.

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