Lo scopo è unico e preciso: ingrassare di enne chili per giustificare la
retta della palestra (che si giusifica di per se in effetti). Il mio
ruolo è quello di cucinare per il pranzo di natale. Il luogo è casa mia.
Il problema è il metodo!
Si partirà domani con programmare tutto dall'antipasto
all'ammazza-caffè, litigheremo per stabilire il peso in nanogrammi delle
tartine, il sistema finlandese o italiano per ripiegare i tovaglioli. Si
farà una lista con ciò che ancora manca, ci si scannerà per stabilire i
posti a tavola facendo disposizioni con il cad. Tutto questo in fase
progettuale.
Il giorno del pranzo si deciderà all'ultimo istante di cambiare il
primo, ci si scorderà di servire gli antipasti che hanno richiesto ore
di preparazione, ci si siederà in diciotto da un lato della tavola e in
4 dall'altro, si apparecchierà la tavola metà col servizio in porcellana
birmana e metà con la tovaglia del mulino bianco.
A voler guardare bene esistono effetti positivi legati al casino di un
pranzo natalizio, ci si rivede con chi non si vedeva da tempo, si
chiacchera e si spettegola amabilmente, si ricordano i vecchi tempi, ma
mi ripeto lo scopo reale è unico e preciso: ingrassare.
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